07 Nov Rubrica AmbientaLista #economiasolidale
Economia solidale e consumo critico
Dal 4 all’11 novembre è in corso a Trento la terza edizione della Settimana dell’Economia Solidale. Questo evento è inteso come un momento per riflettere sui temi dell’Economia Solidale un’occasione di ritrovo e di confronto che permette di crescere insieme e di condividere finalità ed obbiettivi e un’opportunità in cui il cittadino potrà scoprire, conoscere e informarsi sui temi e i valori che definiscono un altro modo di produrre e consumare.
Economia Solidale Trentina
In Trentino con la legge provinciale numero 13 del 2010 la Provincia riconosce e sostiene l’economia solidale e i suoi principi di eco compatibilità, trasparenza, equità e solidarietà, buona occupazione, partecipazione e consapevolezza; principi che definiscono 13 settori quali: prodotti agricoli e agroalimentari biologici e biodinamici; commercio equo e solidale; welfare di comunità; filiera corta e garanzia della qualità alimentare; edilizia sostenibile e bioedilizia; risparmio energetico ed energie rinnovabili; finanza etica; mobilità sostenibile; riuso e riciclo di materiali e beni; sistemi di scambio locale; software libero; turismo responsabile e sostenibile; consumo critico e gruppi di acquisto solidale.
In questo appuntamento con AmbientaLista tratteremo quest’ultimo settore a cui si riferisce la legge, in quanto lo si può considerare come la “bussola” che orienta le nostre azioni per quanto riguarda l’acquisto e il consumo dei beni di cui necessitiamo.
Per consumo critico si intende: “l’attività di promozione del consumo consapevole, responsabile e sobrio attraverso il quale il consumatore non sceglie i suoi acquisti solo in base al rapporto tra qualità e prezzo, ma anche in base ad altri valori e condizioni. Diventano difatti prioritari per un consumo critico le caratteristiche sociali e ambientali dei beni e servizi, la catena del valore e soprattutto i soggetti che in essa intervengono, per limitare il consumo delle risorse e l’inquinamento dell’ecosistema”[1]. Questa sera al Teatro Sociale di Trento si aprirà il Festival internazionale di cinema cibo e video diversità intitolato Tutti nello stesso piatto con la proiezione del film “Il treno del sale e dello zucchero” a partecipazione gratuita.
Per gruppi di acquisto solidale si intendono: “i soggetti che riuniscono e organizzano i consumatori per l’acquisto collettivo dei prodotti dell’economia solidale e svolgono attività di promozione del consumo critico offrendo informazione, formazione, organizzazione e tutela ai consumatori”[2]. Questi gruppi, spesso chiamati con l’acronimo GAS, sono un utile mezzo per intessere delle relazioni sociali e per individuare ed acquistare collettivamente prodotti genuini rispettosi dell’ambiente e dei lavoratori. Peculiare è l’acquisto collettivo che riesce ad abbassare di molto il costo del prodotto.
Cos’è l’economia solidale?
Con il termine economia solidale ci si riferisce ad un sistema economico alternativo a quello vigente, ovvero al capitalismo finanziario, neoliberista, globalizzato. I concetti su cui si basa sono la solidarietà, la filiera corta, l’eticità e la giustizia.
Parlando di solidarietà, essa va intesa in due sensi:
Da una parte si riferisce alle azioni condotte da tutte le persone che agiscono per il bene della Comunità, anziché per il profitto personale.
Dall’altra si parla di solidarietà nei confronti dei soggetti e delle fasce sociali più deboli.
Per filiera corta si intende il passaggio dei beni dal produttore al consumatore con il minor numero di passaggi per promuovere un rapporto di compravendita diretto, quindi a ridurre al minimo la distanza dai produttori e la stagionalità dei prodotti.
Per eticità si intendono metodi lavorativi ecosostenibili, l’utilizzo di materie prime di qualità, la realizzazione di prodotti genuini, la sincerità nell’etichettatura.
Per giustizia si intende un rapporto equo con i lavoratori, l’assunzione con contratto regolare ed un’adeguata remunerazione.
l’economia solidale punta alla qualità, intesa come qualità dei prodotti, del lavoro, dello stile di vita e dell’impatto ambientale. Questo non deve far pensare che si tratti di un’economia povera, bensì parliamo di un’economia ricca, in cui la ricchezza è distribuita in modo equo e non è basata sullo sfruttamento umano, animale ed ambientale. Un economia che potrebbe apportare molti vantaggi considerando le tre dimensioni della sostenibilità:
Economici: contrastare la disoccupazione garantendo più posti di lavoro, meglio retribuiti, più sicuri e dignitosi.
Ambientali: viene proposto un modello produttivo di tipo rurale, basato sull’agricoltura biologica e biodinamica e sull’allevamento non intensivo. Per quanto riguarda il settore secondario si preferisce l’artigianato alla produzione industriale.
Sociali: i prodotti non sono più anonimi, ma dietro c’è sempre un volto umano di chi lo ha realizzato; la solidarietà risulta essere un aiuto per le persone più svantaggiate; la comunità, essendo più ricca può finanziare servizi migliori.
Bisogna riconoscere che alla base di tali vantaggi vi sono dei valori elevati come: giustizia, equità e rispetto. Si parla di un vero e proprio cambiamento di paradigma, si tratta di educare ed educarci a nuovi valori collettivi, a guardare anche oltre noi stessi ed i nostri interessi, ad aprirci agli altri, cercando di trasformare in realtà quella che viene concepita come utopia..[3]
Citazioni
[1] http://www.economiasolidaletrentina.it/wp-content/uploads/2015/08/L_P_EconomiaSolidale.pdf
[2] http://www.economiasolidaletrentina.it/wp-content/uploads/2015/08/L_P_EconomiaSolidale.pdf
[3] https://www.eventhia.com/it/economia-solidale
Approfondimenti
Sull’economia solidale:
Le colonne dell’economia solidale proposte dalla Rete dell’Economia Solidale (RES)
http://www.retegas.org/upload/dl/doc/2011_Aquila_Colonne.pdf
https://www.eventhia.com/it/economia-solidale
http://orgprints.org/29694/1/The-State-of-Sustainable-Markets-2015.pdf
La legge provinciale sull’economia solidale trentina
http://www.economiasolidaletrentina.it/wp-content/uploads/2015/08/L_P_EconomiaSolidale.pdf
Sullo sfruttamento nel settore agricolo, caporalato e agromafie:
http://www.flai.it/wp-content/uploads/2015/07/Sintesi-rapporto_2014.pdf.
https://www.internazionale.it/opinione/alessandro-leogrande/2015/08/28/sfruttamento-caporalato.
https://www.internazionale.it/reportage/stefano-liberti/2017/10/23/pomodori-sfruttamento-cirio-mutti.
Sullo sfruttamento ambientale, sociale ed economico legato ad alcuni prodotti:
http://www.bananalink.org.uk/environmental-problems
https://www.youtube.com/watch?v=6zQxN1DEVbI
https://www.theguardian.com/environment/2011/oct/04/green-coffee
https://www.internazionale.it/reportage/alice-facchini/2017/07/24/avocado-cile-acqua
(In inglese)
http://content.time.com/time/world/article/0,8599,2110890-2,00.html
https://www.theguardian.com/world/2013/jan/14/quinoa-andes-bolivia-peru-crop