23 Gen Rubrica AmbientaLista #offgrid #rinnovabile
Ottimizzare le risorse energetiche: soluzioni low cost
“L’energia può essere convertita da una forma in un’altra, ma non può essere né creata né distrutta.”
Così nel 1865 R. Clausius enunciava il primo principio della termodinamica. Questo principio oggi è più attuale che mai, in un periodo storico in cui le risorse energetiche sono diventate preziosissime. La larga diffusione e lo spropositato utilizzo del petrolio come fonte energetica principale ha portato negli ultimi 20 anni alla considerazione di altre fonti energetiche dette rinnovabili. Mentre servono milioni di anni per riformare un giacimento di petrolio, le fonti di energia rinnovabili sono inesauribili in quanto si sfrutta l’energia presente in determinati fenomeni naturali e la si utilizza mediante tecnologie appropriate. Purtroppo ancora oggi queste tecnologie hanno dei costi molto alti che non tutti riescono ad affrontare, basti pensare ai pannelli solari, ma fortunatamente vi sono delle novità provenienti dal mondo cosiddetto “off-grid”, dove persone da ogni parte del mondo cercano, tramite il “fai da te”, soluzioni a determinati bisogni puntando all’autosufficienza.
Questo particolare sistema di riscaldamento ha due peculiarità: ottimizza la quantità di combustibile necessaria al funzionamento e, con qualche conoscenza di fisica, si presta benissimo all’auto-costruzione. Come funziona? Questo tipo di stufa presenta cinque parti le quali svolgono funzioni diverse. La prima è la camera di alimentazione, che è dove viene introdotta la legna; la seconda è la camera di combustione che è orizzontale; la terza è un camino, il quale è rivestito di materiale isolante, ed è la parte fondamentale di questo sistema in quanto assicura un buon tiraggio e sfruttando le turbolenze generate dai gas e dai fumi prodotti dalla combustione della legna, fa raggiungere un’ elevata temperatura a questi tale da generare una seconda combustione degli stessi sviluppando molto calore. In questo modo si riesce ad ottimizzare la legna utilizzata! Inoltre questo camino è coperto da un fusto di metallo che funge da radiatore, irradiando nell’ambiente che si vuole riscaldare il calore generato al suo interno. La quarta parte è la cosiddetta “batteria termica”, ovvero una panca costruita in argilla e pietre che conservano il calore. Essa è costruita di fianco al camino ed al suo interno contiene i tubi della canna fumaria. La quinta parte, infine, è la canna fumaria vera e propria che porta all’esterno i prodotti di scarto che sono principalmente anidride carbonica e vapore acqueo, infatti una peculiarità di questo sistema è che non produce densi fumi ad alta temperatura, e questo rende il rocket mass heater un sistema altamente efficiente ed ecosostenibile.
Sistema di recupero acque piovane
In questi anni si è parlato molto delle problematiche legate all’acqua, ma una cosa che ancora non si pensa a livello generale è il recupero dell’acqua piovana. Quando piove, litri e litri di acqua si riversano nel sistema fognario passando prima da innumerevoli superfici, come i tetti delle nostre case, che potrebbero fungere da piani di raccolta.
Purtroppo sembra che a livello culturale la nostra società ancora non riesca a vedere la pioggia come una risorsa d’acqua da poter utilizzare e questo è dimostrato dal fatto che nella progettazione di nuove abitazioni non è mai presente un sistema di raccolta e stoccaggio delle acque piovane, come ad esempio succede già da molti anni con i sistemi centralizzati di riscaldamento. Oggigiorno si possono trovare in commercio tantissimi tipi diversi di sistemi utili a raccogliere e conservare l’acqua piovana direttamente dal tetto di casa nostra, per poi introdurla nell’impianto idrico della casa, infatti l’acqua piovana può essere utilizzata per lavare gli indumenti, per lavarsi, per lavare le stoviglie o per lo sciacquone del gabinetto come già avviene in molte abitazioni in Germania, risparmiando notevolmente sul consumo di acqua potabile sia per una questione economica che ambientale. Questi sistemi possono essere costosi, ma è anche possibile auto-costruire dei piccoli impianti di raccolta delle acque piovane semplicemente collegando una cisterna con la grondaia di casa propria tramite dei tubi, al fine, per esempio, di utilizzare quell’acqua per l’irrigazione di un piccolo orto o del proprio giardino.